Alla scoperta dei Cat Cafè italiani: il Neko Cat Cafè

Quella dei cat cafè è una moda che viene da lontano. Il primissimo risale al 1998 a Taiwan, ma la moda ha preso rapidamente piede in Giappone, dove i neko cafè (da neko=gatto in giapponese) hanno cominciato davvero a spopolare a partire dal primo, aperto a Osaka nel 2004. L’idea ha coinvolto ben presto anche altri Paesi del mondo: è austriaco il primo cat cafè europeo, aperto nel 2012.

La “moda” è sbarcata anche in Italia e noi abbiamo pensato di portarvi in un viaggio a puntate alla scoperta di questi originalissimi locali. Oggi scopriamo il mondo del Neko Cat Cafè di Vicenza! Ecco la nostra intervista al proprietario Angelo di Bari.

Giorgia: Ciao Angelo! Quando e come è nata la tua attività? E perché aprire proprio un cat cafè?

Angelo: Il Neko nasce da un sogno, quello di riuscire a conciliare il lavoro con il fatto di stare bene con sé stessi. Nel 2012 mi sono imbattuto per caso nel primo cat café europeo, a Vienna,  l’idea mi ha affascinato tantissimo e ho pensato che un Neko Café potesse essere il punto di arrivo del progetto che io e altri volontari stavamo portando avanti.
Infatti sono presidente della Onlus Neko, che si occupava e continua a occuparsi di promuovere adozioni o stalli di gatti abbandonati o randagi o provenienti da colonie. E in più poteva essere davvero un’opportunità unica di conciliare nel modo giusto e corretto il no-profit con un’attività, che comunque è necessaria per poter pagare le spese vive della struttura dove si opera.
Il Neko non è un’attività commerciale, nessuno dei collaboratori percepisce uno stipendio e tutti prestiamo la nostra opera volontariamente, in base al nostro tempo libero e, prima di tutto, abbiamo a cuore il benessere e la salute dei gatti che ci abitano. Un Cat Café è, ancora adesso, per molti un luogo da scoprire e per certi versi misterioso, per questo motivo chi viene a trovarci non sa esattamente cosa troverà e noi cerchiamo sempre di essere all’altezza delle loro aspettative. A oggi, il Neko ha circa 2000 tesserati che sono venuti a trovaci da tutto il Veneto, ma anche dall’Emilia Romagna, dalla Lombardia, dal Trentino, dalla Toscana e qualcuno anche dalla Campania e dalla Sicilia.

Giorgia: Davvero uno splendido progetto! Qual è l’offerta del tuo cat cafè? Cosa possono fare, bere e mangiare i tuoi clienti?

Angelo: Il Neko Café è un bar a tutti gli effetti: si può bere un caffè, una tisana o un infuso, mangiare una fetta delle nostre torte e fare cena. C’è una sala dedicata ai compleanni o alle riunioni, l’unico luogo in cui i mici non possono entrare, in modo che il buffet lo possano mangiare solo gli invitati. Ancora, c’è una sala attrezzata per cinema, attrezzata per la proiezioni di film o di eventi sportivi e un ampio cortile, completamente in sicurezza, dove d’estate portiamo i tavolini e in cui i mici possono correre felici.

Giorgia: Qual è la cosa che ti rende più fiero del tuo locale?

Angelo: Il progetto Neko è nato per essere un’oasi felice dove potersi rilassare coccolati dai gatti e, per un po’ di tempo, lasciare fuori dalla porta tutti i problemi e i pensieri. Di sicuro quello che ci rende più felici è vedere che i nostri mici, tutti arrivati da situazioni problematiche, si sentono a casa loro, protetti e amati non solo da noi, ma da tutti quelli che sono passati a trovarli. In più, i complimenti delle persone quando passano di qui e, adesso, in questo periodo in cui siamo chiusi dopo l’uscita del nuovo DPCM, i tanti messaggi di solidarietà e di vicinanza che riceviamo giornalmente ci rendono fieri del nostro progetto, certi di aver creato qualcosa che va oltre il semplice luogo di intrattenimento.

Giorgia: Chissà che la situazione possa migliorare in un futuro non troppo lontano… Nel frattempo, vuoi raccontarci un po’ chi sono i gatti ospiti nel locale e da dove provengono?

Angelo: I gatti del Neko sono 5: Matisse, che per tutti è il Presidente, Werther, in nostro micio nero, Lotte, l’unica femmina, Felix e Bernard. Tutti vengono dal gattile di Torino, da colonie feline e uno, Bernard, dalla strada. Sono cresciuti al Neko e per loro è normale avere sempre gente intorno dalla quale ricevere coccole e sperare di racimolare o rubare del cibo.

Giorgia: Vi sono mai arrivate richieste d’adozione per questi mici?

Angelo: Molti, simpaticamente, quando vengono a trovarci, vorrebbero tornare a casa portando con loro il gatto che gli ha tenuto compagnia al tavolo o sul divanetto. I mici del Neko sono un po’ di tutti quelli che vengono a trovarci, ma la loro casa rimane il Neko.

Giorgia: Assolutamente comprensibile, ci si affeziona facilmente! Qual è secondo te il miglior pregio e il peggior difetto dei gatti?

Angelo: Il fatto di non avere regole è di per sé sia un pregio che un difetto, sono imprevedibili, capaci di ignorarci e, poco dopo , regalarci fusa e tanto amore.

Giorgia: Ci racconti un aneddoto divertente avvenuto nel locale?

Angelo: Al Presidente, Matisse, piace infilarsi in tutto ciò che i nostri ospiti portano al Neko, borse, valigie, custodie di strumenti musicali. Una volta si è nascosto dentro un passeggino e quando i genitori ci hanno salutato e sono usciti con la bimba in braccio, non si sono accorti di stare portando via Matisse. Dopo qualche minuto li abbiamo visti ritornare visibilmente imbarazzati, in braccio questa volta avevano il Presidente con il quale avevano passeggiato per qualche isolato.

Giorgia: Grazie per questa chiacchierata! Ultimissima cosa: come descriveresti il locale in dieci parole al massimo?

Angelo: Il Neko è un locale vivo e sempre in evoluzione.

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